Authors: Francesca Mapelli, Margherita Marcomini, Mattia Rossi, Giovanna Tagliabue, Alice Travaglin, Giuseppe Trudu.
Committee: Media Committee
Date: 04/03/2024
Nonostante la recente istituzione della Procura Europea abbia dato luogo ad una vera e propria rivoluzione in materia di tutela degli interessi finanziari dell’Unione, è sufficiente una breve ricerca negli archivi online dei quattro maggiori quotidiani italiani per tiratura (Corriere della Sera, la Repubblica, Il Sole 24ore e La Stampa), per rendersi conto di come l’EPPO goda di un interesse mediatico sostanzialmente inesistente.
Ad avviso di chi scrive, le ragioni di questo fenomeno potrebbero essere attribuite alla strategia comunicativa della Procura, in realtà simile a quella di altre istituzioni europee molto più esposte mediaticamente. La Procura, anzi, presenta dei plus: è l’unica istituzione europea a offrire, tramite il proprio sito in una sezione apposita “Richieste generali da parte dei media e di chi cerca un posto di lavoro”, spazio ai giornalisti per informarsi circa l’attività dell’EPPO tramite compilazione di un apposito modulo. Questo è sicuramente un elemento anomalo rispetto alla tradizionale politica informativa istituzionale, basata su comunicati stampa e su pubblicazioni ufficiali.
Nonostante ciò, è di tutta evidenza come l’EPPO, rispetto ad altri organi dell’Unione quali la Commissione europea o il Consiglio Europeo, goda di un interesse mediatico nettamente inferiore.
Confrontando il volume di ricerche effettuate in Italia negli ultimi 5 anni relative a notizie riguardanti sia il Consiglio europeo che l’EPPO, risulta che per ogni cento ricerche di notizie relative ad uno dei due argomenti, 93 siano state relative al Consiglio e solo 7 relative alla Procura. (1)
Il dato peggiora se si considera come termine di paragone la Commissione: ogni 100 ricerche di notizie relative ad uno dei due argomenti, 97 sono relative alla Commissione e solo 3 alla Procura. (1)
La domanda da porsi è dunque: perché?
Il problema sembra risiedere in una mancanza di “notiziabilità” delle questioni di competenza di questa istituzione, che inibisce a monte la possibilità di diventare oggetto di notizie.
Che cosa intendiamo con notiziabilità? È l’idoneità di un fatto a trasformarsi in notizia, basandosi su determinati criteri. In particolare, il parametro fondamentale della rilevanza mediatica di un fatto è identificabile nell’interesse pubblico: più è esteso il numero di persone interessate, più quel fatto avrà notiziabilità. In riferimento alla Procura l’interesse a cui ci riferiamo sarebbe legato alla materia economica e finanziaria: un campo “minato”, soprattutto in Italia, dove la copertura dei media è spesso indirizzata verso scandali politici, vicende legate a celebrità e questioni sociali, relegando le vicende economiche in secondo piano.
Oltre a ciò, l’economia e le finanze sono discipline intrinsecamente complesse, spesso caratterizzate da un linguaggio tecnico che, oltre ad intimidire facilmente il pubblico, rende la comunicazione poco chiara.
E’ necessario aggiungere che l’Italia è un Paese stanco dei problemi economici: la nostra Nazione ha sperimentato numerose crisi, periodi di incertezza e instabilità economiche nel corso degli anni, le quali hanno impattato profondamente sull’opinione pubblica; hanno quindi condotto ad una condizione di “stanchezza” o “apatia” rispetto alle notizie economiche.
Ai lettori vogliamo dire: attenzione, il fatto che la Procura europea sia poco impattante sul piano mediatico non significa certo che la stessa sia altrettanto poco importante. Come accennato in premessa, l’istituzione di una Procura che tutelasse a livello eurounitario gli interessi finanziari dell’Unione, e di riflesso dei Paesi che ne sono membri, è stato un vero e proprio “miracolo” dal punto di vista della lotta al riciclaggio, all’evasione transnazionale dell’IVA e all’appropriazione indebita dei finanziamenti europei. La Procura Europea pare così aggiungersi al novero di istituzioni ed organismi, nazionali ed internazionali, che si “muovono nell’ombra”, perseguendo costantemente gli interessi della comunità, senza che gli appartenenti a quest’ultima ne siano necessariamente a conoscenza.
(1) Dati elaborati da Google Trends