Author: Ester Adirato, Allegra Massacesi,Liceo classico e ginnasio statale Giosuè Carducci. Commitee: High School Commitee, Criminal Lawyers Commitee.
Date: 27/06/2024

La Procura europea (EPPO) è un organo indipendente dell’Unione europea (UE) incaricato di indagare, perseguire e portare in giudizio reati finanziari contro gli interessi economici dell’Unione, come frodi, corruzione e gravi casi di frode transfrontaliera dell’IVA.

La nascita ufficiale EPPO è avvenuta con il Regolamento Eppo 2017/1939 del Consiglio, in vigore dal 2017, con operatività a partire dal 2020. Il Regolamento del 2017 stabilisce le norme di funzionamento di EPPO, ed è accompagnato dalla Direttiva PIF, che inquadra i reati finanziari di cui si occupa la Procura europea.  In Italia il Regolamento Eppo è stato recepito con il Decreto Legislativo n. 9/2021.

La Procura europea è stata istituita attraverso la procedura di “cooperazione rafforzata”. Ciò significa che il Regolamento Eppo si applica solo agli stati membri che abbiano partecipato alla cooperazione rafforzata (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna).

L’idea di un’istituzione sovranazionale per la lotta contro i reati finanziari ha radici profonde nell’evoluzione del diritto dell’Unione Europea. Le sue origini risalgono al Trattato di Lisbona, che ha fornito la base giuridica per la sua istituzione.

Uno degli aspetti innovativi di EPPO è la sua capacità di operare su scala transnazionale, superando le limitazioni dei singoli Stati membri. Questo è fondamentale in un contesto in cui i crimini finanziari diventano sempre più complessi e spesso coinvolgono più giurisdizioni. La struttura di EPPO, con un ufficio centrale a Lussemburgo e procuratori nei vari Stati membri, consente un’efficace coordinazione delle indagini e delle azioni penali, assicurando procedure rapide e uniformi.

Un altro punto di forza di EPPO è la sua indipendenza. A differenza di altre agenzie dell’UE, EPPO non è soggetta a controllo politico, garantendo così che indagini e azioni legali non subiscano influenze esterne che potrebbero comprometterne l’imparzialità.

Dal punto di vista dell’integrazione europea, EPPO simboleggia un passo importante verso una maggiore cooperazione e coesione tra gli Stati membri. La sua istituzione riflette una crescente consapevolezza della necessità di strumenti giuridici comuni per affrontare sfide comuni. In un’epoca in cui la criminalità economica non conosce confini, l’UE dimostra di saper rispondere con soluzioni innovative e collettive.

Tuttavia, la Procura Europea deve affrontare diverse sfide. In primo luogo, non tutti gli Stati membri hanno aderito ad EPPO, il che può creare disomogeneità nella lotta contro i reati finanziari. Inoltre, l’armonizzazione delle leggi penali e delle procedure tra i vari Stati membri è un processo complesso e in continua evoluzione, che richiede costante impegno e cooperazione.

Ciò nonostante, EPPO costituisce un importante esempio di come l’UE possa evolvere verso una sempre maggiore unità e coesione, rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee e promuovendo la giustizia e la legalità su scala continentale.

Il Riciclaggio

Tra i reati su cui la Procura Europea ha mandato di intervenire c’è il riciclaggio, il cui fine è immettere nell’economia legale denaro “sporco”, capitali provenienti da attività illecite, spesso di organizzazioni criminali. Il vero problema per le organizzazioni criminali è infatti legittimare i propri proventi illeciti, solitamente detenuti in forma di denaro contante, che ne limita l’utilizzo per determinate operazioni. Spesso la “legittimazione” avviene attraverso attività che consentono di “giustificare” proventi.

in Italia dove l’economia sommersa vale circa il 12% del PIL secondo le statistiche della Banca d’Italia, le attività di riciclaggio ammontano a circa 140 miliardi l’anno, ossia il 10% del Pil contro una media europea del 5%.

Il sistema del riciclaggio è doppiamente pregiudizievole: in primis per i reati commessi per procurarsi il capitale illecito (di solito narcotraffico, usura o estorsioni) e in secundis per le alterazioni nei meccanismi della libera concorrenza generate dall’immissione di proventi illeciti nel mercato legale, (con crisi nelle imprese concorrenti e di conseguenza disoccupazione, fino ad arrivare e situazioni di monopolio delle società controllate dalle associazioni criminali).

Le tecniche di riciclaggio sono molteplici, in parte ancora sconosciute e in perenne aggiornamento, il cui scopo è creare un labirinto inestricabile che impedisca le indagini sulla ricostruzione dei flussi finanziari. Sono tutte operazioni che necessitano una profonda conoscenza dei meccanismi finanziari e sono quindi svolte su mandato delle organizzazioni criminali da professionisti.

Una tecnica diffusa è quella dei prestanome, imprenditori di fiducia a cui si intesta un cash intensive business, ossia attività con notevoli flussi di cassa (come bar, alberghi, agenzie di scommesse ecc.). L’ampio utilizzo di contante consente di “gonfiare” il bilancio dell’attività commerciale allo scopo di immettere nel circuito legale il capitale di fonte illecita. in Italia i settori più colpiti dal riciclaggio sono: appalti pubblici, smaltimento rifiuti, scommesse, turismo, filiera alimentare, produzione di energia eolica ed elettrica da fonti rinnovabili, movimento terra, gestione cave e compro-oro.

Negli ultimi anni le tecniche di riciclaggio si sono evolute grazie a internet. Le criptovalute, come il Bitcoin, interessano le organizzazioni criminali, per la loro a-fisicità e l’anonimato che garantiscono.

Ricoprono un ruolo fondamentale nel riciclaggio le società con sede in paesi off-shore, che hanno in comune un livello di tassazione sostanzialmente nullo (tax haven), il segreto bancario, la scarsa collaborazione giudiziaria, la possibilità di costituire società di capitali in forma anonima. La lista nera dei “paesi fiscalmente non cooperativi” comprende perlopiù paesi localizzati nei Caraibi, anche se include centri finanziari in Europa.

Nonostante la copiosa legislazione nazionale, il riciclaggio rappresenta una piaga radicata. Il fenomeno del riciclaggio ha, infatti, carattere transnazionale come spesso anche il crimine a monte, per cui è chiaro che può essere affrontato solo con uno sforzo condiviso dell’intera comunità internazionale. In questa direzione EPPO si prepara a dare un contributo importante.

Dalla relazione annuale sull’attività di EPPO relativa al 2023 emerge che la perdita di gettito più rilevante al bilancio comunitario sia provocata dalle frodi Iva. Si rileva che questo tipo di illecito fiscale coinvolge sempre più spesso organizzazioni criminali strutturate e non permetta ai singoli Stati di attuare rimedi che abbiano solo una prospettiva nazionale. Il report rileva come il riciclaggio di denaro sporco sia strettamente collegato con le frodi Iva.

Alla fine dello scorso anno presso la Procura europea erano attive 1.927 indagini con un ammanco al bilancio comunitario stimato a 19,2 miliardi di euro. Nel 2023 sono stati effettuati 139 rinvii a giudizio (il 50% in più rispetto al 2022) ed emessi ordini di sequestro di beni per 1,5 miliardi di euro (un importo 4 volte superiore a quello del 2022).

Nella strategia adottata da EPPO risulta centrale “seguire il denaro”, come insegnato dal giudice Giovanni Falcone. Il motto di Falcone è citato nell’introduzione al report (“The EPPO makes it possible to go one step further, and ‘focus on the money’”).

Sitografia

 

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