Author: Francesca Fragassi
Committee: Cybersecurity Strategic Committee
Date: 24/09/2024

Introduzione

Nel contesto odierno ci ritroviamo ad interfacciarci necessariamente con due temi che stanno rimodellando il nostro mondo e che sono strettamente interconnessi tra loro: questi sono la cybersecurity e la blockchain.

Il presente articolo vuole dare una possibilità di riflessione su quanto e quale impatto possono avere questi fenomeni nell’ambito europeo. Difatti, particolare attenzione sarà posta sull’utilizzo criminale di queste tecnologie e sulle ripercussioni sugli interessi economici europei, con uno sguardo al ruolo fondamentale della nuova Procura europea (EPPO).

L’obiettivo è quello di presentare il contesto globale attuale, caratterizzato da un aumento delle minacce cibernetiche e dall’evoluzione delle tecnologie digitali, come la blockchain, che possono portare a nuove opportunità e dinamiche criminose, spiegando così l’importanza di comprendere le interconnessioni tra cybersecurity, blockchain e pericoli per gli interessi economici europei e dimostrando, soprattutto, come l’operato di EPPO può esser cruciale per consentire all’UE e, quindi, agli Stati membri, di prevenire e contrastare il proliferare di reati, facilitati talvolta anche grazie a queste tecnologie, tecnologie davanti alle quali forse non tutti gli operatori sono ancora adeguatamente preparati.

Definizione di blockchain

Iniziamo definendo cos’è la blockchain, in quanto concetto alla base del funzionamento delle criptovalute. Possiamo dire che la blockchain è una tecnologia di registro distribuito che garantisce trasparenza, immutabilità e sicurezza delle transazioni. Sebbene spesso associata alle sole criptovalute, la blockchain ha molteplici applicazioni, dalla gestione della supply chain ai sistemi di voto elettronico. La sua struttura decentralizzata la rende particolarmente resistente alle manomissioni, ma questa stessa caratteristica può essere sfruttata per scopi illeciti1.

Sebbene tale tecnologia possa portare con sé nuove possibilità e opportunità applicative interessanti, la stessa presenta anche dei profili critici, di cui ci occuperemo in seguito.

La blockchain come strumento di sicurezza ma anche come vettore per nuove tipologie di attacchi cibernetici

Alla luce di tali dati, è possibile comprendere come la criptovaluta ben si presti all’utilizzo criminoso da parte della criminalità organizzata e non. Infatti, è possibile rilevare il suo utilizzo per condurre attività illegali, quali il finanziamento del terrorismo, traffico di droga, e altre attività illecite, tra cui il riciclaggio di denaro, che risultano così essere facilitate.

Ma com’è possibile tutto ciò? Sicuramente le caratteristiche fondamentali che favoriscono un tale utilizzo sono in primis la natura anonima (o, più correttamente, di pseudo anonimato)2 e decentralizzata delle criptovalute, oltre che la conseguente complessa acquisizione di prove circa i movimenti di valuta virtuale e la concreta sequestrabilità delle virtual currencies e delle disponibilità presenti sui wallet, che rendono notevolmente difficoltoso tracciare le transazioni e collegare queste ultime a individui specifici. 3

Inoltre, a livello di “transazioni transfrontaliere” e, quindi, di transazioni e finanziamenti internazionali, essendo anonime, appunto, risulta difficile per le autorità monitorare e bloccare i flussi finanziari provenienti da un paese all’altro. Infatti, si osserva come i vari operatori abbiano iniziato a finanziare alcune operazioni attraverso i c.d. ICO 4 (= initial coin offerings), bypassando così i tradizionali canali finanziari, ossia, bypassano il ruolo di controllo sulla moneta che viene normalmente esercitato dall’autorità centrale (BCE, Banca d’Italia), sia nella fase dell’emissione che in quella della circolazione.

Non da ultimo si segnala l’utilizzo di monete virtuali per la realizzazione di quello che viene chiamato in gergo “cyberlaundering” 5, aspetto ricompreso nel più ampio fenomeno del riciclaggio. Anche in quest’ambito, si nota quanto la natura della criptomoneta ben si presti per risolvere uno dei più grandi problemi del riciclaggio tradizionale, cioè la movimentazione fisica dei grandi flussi di denaro. Infatti, permettono agli operatori economici di entrare in contatto con innumerevoli realtà internazionali e di perfezionare, in tali occasioni, in modo istantaneo, passaggi di ingenti somme di denaro6.

Le autorità fiscali stanno cercando di contrastare l’evasione e il riciclaggio di denaro attraverso misure come la raccolta e l’incrocio dei dati sulle transazioni in criptovaluta, collaborando anche a livello internazionale per affrontare queste sfide . Tuttavia, dati specifici e aggregati sulla cifra esatta evasa esclusivamente tramite criptovalute in Europa non sono ampiamente disponibili, a causa della difficoltà intrinseca nel tracciare queste transazioni, sebbene l’evasione fiscale tramite criptovalute in Europa sia un fenomeno in crescita.

A tal proposito, però, per dare un’idea delle dimensioni del fenomeno, di seguito riportiamo i dati raccolti da Chainalys, accreditata società di analisi blockchain, che nel suo “The 2024 Crypto Crime Report” 7   illustra chiaramente a quanto ammonta la stima del valore della criptovaluta ricevuta da fonti illecite. Di seguito il grafico che raccoglie queste informazioni e illustra la distribuzione delle principali sorgenti di queste ultime.

 

 

Ripercussioni sugli interessi economici europei

Tutto ciò ha impatto sul sistema economico globale, oltre che sulla stabilità degli interessi economici europei 8  9.

Infatti, per quanto riguarda il primo aspetto, è possibile constatare come tale utilizzo possa comportare una distorsione del mercato e, quindi, conseguenze per le imprese europee e l’economia globale.

Ai nostri fini, ciò che rileva principalmente è quanto questo insieme di fattori possa avere impatto su quella che è l’evasione fiscale che, come sappiamo, è ambito che interessa più da vicino la Procura Europea.

Analizzando i dati, è possibile evincere che l’utilizzo delle criptovalute può facilitare l’evasione. Coerentemente con quanto detto prima, il fatto che queste permettano delle transazioni anonime e difficili da tracciare fa sì che gli evasori ne facciano largo utilizzo per nascondere i loro redditi e patrimoni, riducendo così le entrate fiscali dei paesi europei il che può portare a una significativa perdita di entrate per i governi nazionali, le quali sono essenziali per finanziare servizi pubblici e infrastrutture.

L’impatto dell’intervento della nuova Procura europea e delle misure avanzate di cybersecurity utili per prevenire l’uso illecito della blockchain

Questi obiettivi possono essere raggiunti seguendo vari approcci, per cui per contrastare l’uso criminoso delle criptovalute è necessario adottare diversi strumenti di mitigazione e implementare misure avanzate di cybersecurity è fondamentale per proteggere la blockchain e prevenire il suo uso illecito. Di seguito alcune di queste misure.

L’analisi avanzata delle transazioni e gli strumenti di analisi blockchain sono essenziali per monitorare e tracciare le transazioni sospette. Questi strumenti permettono di individuare schemi di attività insolite, come trasferimenti multipli di piccole somme di denaro a indirizzi diversi, che possono indicare pratiche di riciclaggio di denaro, o l’uso frequente di mixer o tumblers10 per nascondere l’origine dei fondi. Utilizzando tecniche di machine learning e analisi dei big data, questi strumenti aiutano a identificare attività illecite, come frodi, ransomware e finanziamenti illeciti, offrendo soluzioni di conformità sia per aziende che per governi. Essi impiegano algoritmi avanzati per tracciare le transazioni, identificare indirizzi sospetti e collegare le attività a possibili attività criminali, supportando così le istituzioni finanziarie e le autorità nell’identificazione di transazioni sospette.

Risulta poi essere fondamentale implementare normative rigorose che richiedano agli exchange di criptovalute di aderire a standard di know your customer (KYC) 8  e anti-money laundering (AML)11. Il che implicitamente ci dice quanto sia, inoltre, fondamentale la previsione di un adeguato sistema normativo alla base che detti le linee guida per la definizione di questi standard 12 e 13.

Per via delle caratteristiche intrinseche di questi sistemi informatici e dei reati possibili per mezzo di questi ultimi, risulta essere cruciale la collaborazione internazionale. Concetto che troviamo alla base dell’operato della Procura Europea che da lungo tempo ormai ha compreso e promosso questo modello operativo.

Infine, potrebbe sembrare banale affermarlo, ma giocano un ruolo importante anche la formazione e la sensibilizzazione su questi temi e strumenti: in un mondo che guarda in questa direzione, risulta ormai indispensabile conoscere e, quindi, educare gli utenti sulle migliori pratiche di sicurezza esistenti, oltre che sul funzionamento di queste dinamiche.

Intervento della nuova Procura europea

Fatte queste doverose premesse, necessarie per comprendere il panorama in cui gli operatori si devono muovere, proseguiamo ora con la disamina di quello che è il ruolo di EPPO.

Come sappiamo, la nuova Procura europea (EPPO) è stata istituita per combattere le frodi e i reati finanziari a livello transnazionale. Con un mandato che include la tutela degli interessi finanziari dell’Unione, l’EPPO ha il potere di indagare e perseguire i crimini che coinvolgono l’uso illecito delle criptovalute.

Vediamo quindi come il coinvolgimento delle criptovalute nel contesto delle frodi fiscali e delle indagini svolte dall’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) può essere legato a diversi profili che questo strumento presenta.

In primis, come abbiamo già detto, si tratta di uno strumento utile per il riciclaggio di denaro, poiché offre un certo livello di anonimato e può essere trasferito in modo relativamente veloce e meno tracciabile rispetto ai tradizionali metodi bancari.

Questo è possibile per mezzo della tecnica della c.d. stratificazione e dell’integrazione14 e 8, per cui è possibile, utilizzando vari strumenti come mixing services o exchange non regolamentati (tendenzialmente offshore), separare il denaro dalla sua origine illegale e reinserirlo nel circuito finanziario legittimo. Infatti, in questo contesto, gli exchange di criptovalute situati in giurisdizioni con regolamentazioni deboli possono essere utilizzati per nascondere i fondi 15 (per approfondire tale argomento si veda L. SCIPIONE, Criptovalute e blockchain: aspetti di diritto sostanziale e prospettive di regolamentazione del fenomeno, in i-lex. Scienze Giuridiche, Scienze Cognitive e Intelligenza Artificiale).

A ciò si ricollega direttamente un altro utilizzo possibile: le criptovalute possono essere usate per evitare la tracciabilità fiscale in quanto gli individui e le organizzazioni possono utilizzarle per evitare di pagare le tasse dovute sulle transazioni, come l’IVA, sfruttando l’anonimato e la mancanza di una regolamentazione uniforme a livello internazionale. E, quindi, è facile comprendere come queste possano essere utilizzate per facilitare la frode carosello, l’evasione dell’IVA o altre frodi fiscali transfrontaliere.

Anche in questo caso, ciò è possibile per:

  • la bassa tracciabilità offerta dalle criptovalute;
  • capacità di effettuare ingenti e rapidi trasferimenti transfrontalieri;
  • possibilità di creazione di catene complesse di transazioni.

Infatti, EPPO ha avuto già modo di sequestrare, durante perquisizioni che ha condotto, quali ad esempio il caso “Concertina”16, condotto dall’EPPO a Monaco (Germania), e che si è esteso in Bulgaria, Germania, Italia, Malta, Paesi Bassi e Slovenia, criptovalute che potrebbero essere state utilizzate per nascondere i proventi di frodi IVA.

Infine, le criptovalute potrebbero essere potenzialmente impiegate per mascherare illeciti nell’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea, come sovvenzioni o fondi strutturali. Le organizzazioni che ricevono questi fondi potrebbero convertirli in criptovalute per evitare controlli e nascondere l’uso improprio dei fondi.

Però, EPPO ha a disposizione alcune tecniche investigative e strumenti per rintracciare le criptovalute utilizzando una combinazione di tecniche investigative e strumenti.

Tra queste troviamo l’analisi della blockchain con cui è possibile tracciare il flusso di criptovalute tra vari indirizzi, identificare modelli di transazione sospetti e potenzialmente risalire ai soggetti coinvolti. Infatti, sebbene le transazioni siano pseudonime, tutte le operazioni sono registrate e visibili pubblicamente 17 il che rende, al tempo stesso, molto sicuro il sistema blockchain.

Un’altra strada percorribile è quella della collaborazione con exchange di criptovalute per realizzare una de-anonimizzazione tramite pattern di utilizzo degli utenti. Gli exchange di criptovalute (piattaforme dove si comprano e vendono criptovalute) spesso raccolgono dati KYC sui loro utenti, come documenti d’identità e indirizzi. EPPO può collaborare con queste piattaforme per ottenere informazioni sugli utenti sospetti e collegare gli indirizzi di criptovalute a persone reali. Infatti, anche se le criptovalute offrono un certo livello di anonimato, l’analisi dei pattern di utilizzo e delle transazioni può aiutare a de-anonimizzare gli utenti, specialmente se i fondi vengono trasferiti su piattaforme che richiedono verifica dell’identità.

Anche le indagini finanziarie tradizionali condotte in sinergia con le forze dell’ordine nazionali 9, come l’analisi dei conti bancari, possono concorrere nell’identificazione dei punti di ingresso e uscita dei fondi in criptovalute. Ad esempio, un trasferimento significativo di denaro a un exchange di criptovalute può sollevare sospetti e portare a ulteriori indagini.

Infine, abbiamo già avuto modo di sottolineare come la collaborazione internazionale 9, con autorità di diversi paesi e organizzazioni internazionali come Europol ed Eurojust, sia qui essenziale per affrontare queste sfide, poiché le reti criminali operano spesso al di là delle frontiere nazionali. E, a tal proposito, è evidente quanto sia fondamentale il lavoro svolto da un’istituzione simile che riesce a soddisfare la necessità di una collaborazione tra forze dell’ordine di ambiti diversi, in un contesto nel quale la collaborazione internazionale è la chiave della buona riuscita delle indagini e del perseguimento di tali crimini, proprio in ragione del suo operare e della sua struttura.

È importante sottolineare l’importanza della vigilanza continua, della cooperazione internazionale e del progresso tecnologico per garantire la sicurezza economica e cibernetica dell’Europa, considerando che, mentre la blockchain e la cybersecurity offrono enormi opportunità per il progresso tecnologico e la sicurezza, queste stesse, al contempo rappresentano anche sfide significative, soprattutto nel contesto attuale. È essenziale che le istituzioni europee, come l’EPPO, e le autorità globali lavorino insieme per mitigare i rischi e proteggere gli interessi economici e la sicurezza dei cittadini europei.

Fonti

  1. F. R. TUBILI, Le criptovalute: caratteristiche e linee guida, in Antiriciclaggio & Compliance Rivista italiana dell’antiriciclaggio, Antiriciclaggio & Compliance, Rivista italiana dell’antiriciclaggio, Pacini Giuridica, 2020
  2. O. CALZONE, Bitcoin e distributed ledger technology, in Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (questo articolo è pubblicato nell’ambito delle iniziative della sezione “Il mondo dell’intelligence nel sito del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica” Bitcoin e distributed ledger technology – Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (sicurezzanazionale.gov.it))
  3.  DIA, Rapporto annuale della Direzione Investigativa Antimafia (Relazioni Semestrali – DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA (interno.gov.it))
  4. S. COMELLINI, M. VASAPOLLO, Blockchain, criptovalute, I.C.O. e smart contract – Brossura, Maggioli Editore, 2019
  5. L. PICOTTI, Profili penali del Cyberlaundering: le nuove tecniche di riciclaggio, in Rivista Trimestrale Diritto Penale Economico, Pubblicazione trimestrale Anno XXXI, 3-4/2018
  6. GAROFOLI R., Manuale di diritto penale. Parte speciale, Neldiritto editore, 2017
  7. THE CHAINALYSIS 2024 CRYPTO CRIME REPORT (2024 Crypto Crime Trends from Chainalysis)
  8. DELL’OSSO A.M., Riciclaggio di proventi illeciti e sistema penale, Capitolo 1, Giappichelli, 2017
  9. CONSOB, pagina web dedicata alle criptovalute (criptovalute”>http://www.consob.it/web/investoreducation/criptovalute)
  10. DIRETTIVA (UE) 2018/1673 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 23 ottobre 2018 sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale e Considerando
  11. J. PAKKI, Y. SHOSHITAISHVILI, R. WANG, T. BAO, A. DOUPE, Everything You Ever Wanted to Know About Bitcoin Mixers (But Were Afraid to Ask), 25th International Conference on Financial Cryptography and Data Security, FC 2021
  12. MEF, A cura della Direzione V Prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per fini illegali, Linee guida per un approccio ai virtual asset e ai prestatori di servizi in materia di virtual asset basato sul rischio Microsoft Word – Linee guida per un approccio basato sul rischio ai VA e ai VASP.docx (fatf-gafi.org)
  13. REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività (Dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività | EUR-Lex (europa.eu))
  14. O. PANOVA, Y. LEHEZA, A. IVANYTSIA, V. MARCHENKO, International models of legal regulation and ethics of cryptocurrency use: country review, Journal of Legal, Ethical and Regulatory Issues Volume 22, Special Issue 2, 2019
  15. M. ZANCHETTI, Il riciclaggio di denaro proveniente da reato, Giuffrè, 1997
  16.  L. SCIPIONE, Criptovalute e blockchain: aspetti di diritto sostanziale e prospettive di regolamentazione del fenomeno, in i-lex. Scienze Giuridiche, Scienze Cognitive e Intelligenza Artificiale
  17. THE INDEPENDENT PUBLIC PROSECUTION OFFICE OF THE EU (EPPO carries out searches in six countries in probe into second-hand mobile phone VAT fraud | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu))
  18. M. AMATO, L. FANTACCI, Per un pugno di bitcoin, Università Bocconi Editore, 2018

 

 

 

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