Author: Annalisa Trabbia
Committee: Investigations & Activities Committee
Date: 17/02/2025

La Procura Europea (EPPO) ha recentemente concluso le indagini preliminari riguardanti un caso di frode legato all’ottenimento indebito di fondi comunitari destinati al settore dell’acquacoltura in Puglia. Nove persone e cinque società italiane sono state accusate di aver orchestrato un sistema che ha permesso di sottrarre oltre 1,4 milioni di euro dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).

Le società coinvolte, per lo più cooperative pugliesi, avevano richiesto fondi europei per costruire nuovi impianti di acquacoltura sostenibile. Tuttavia, i documenti presentati (tra cui preventivi gonfiati e polizze assicurative inesistenti) erano falsi. In realtà, i lavori per cui venivano richiesti i fondi non erano mai stati avviati.

Un dato interessante è che, di queste cooperative coinvolte, una risultava già esclusa da precedenti finanziamenti pubblici per misure antimafia, mentre altre tre sono state oggetto di provvedimenti simili durante l’indagine, emessi dal Prefetto di Foggia.

Per garantire il recupero delle somme illecitamente percepite, le autorità hanno disposto il sequestro di beni per un valore complessivo di 4.5 milioni di euro, inclusi conti bancari, immobili e quote societarie. Alcuni indagati sono stati sottoposti a misure cautelari, tra cui gli arresti domiciliari, con accuse che vanno dalla truffa aggravata alla malversazione, fino all’autoriciclaggio.

 

Il ruolo della Capitaneria di Porto nelle indagini:

La complessità dell’indagine dimostra il progressivo ampliamento della rete di Polizia Giudiziaria della Procura Europea. In questo caso, oltre alla Guardia di Finanza, è stata coinvolta anche la Capitaneria di Porto di Foggia.

Questo è un dettaglio significativo perché ai sensi dell’art. 57 comma 3 c.p.p. e dell’art. 1235 del Codice della Navigazione, la Capitaneria di Porto svolge funzioni di Polizia Giudiziaria “residuale”. La sua partecipazione alle indagini riflette quindi un’estensione delle competenze operative di EPPO, capace di mobilitare risorse oltre i consueti confini.

Tutto ciò mostra come EPPO abbia il potere di intervenire non solo nei reati di sua diretta competenza – come ad esempio la frode sui fondi comunitari europei – ma anche su reati strettamente connessi ad essi, come l’autoriciclaggio. È proprio questo approccio più ampio che permette di contrastare con più efficacia la criminalità economica transnazionale.

 

La tutela dei Fondi Comunitari:

Questa vicenda solleva molti interrogativi sulla gestione e sulla tutela dei fondi comunitari. Programmi come il FEAMP, che sarebbero destinati a promuovere la sostenibilità e l’innovazione, sono spesso presi di mira da chi cerca di sfruttare risorse pubbliche a proprio vantaggio.

L’uso di documenti falsi e la simulazione di attività inesistenti sono meccanismi estremamente ricorrenti che minano la fiducia dei cittadini e delle imprese nel sistema.

L’azione congiunta di EPPO, della Guardia di Finanza e in questo caso anche della Capitaneria di Porto dimostra che un controllo rigoroso può prevenire ulteriori abusi, promuovendo uno sviluppo sostenibile e tutelando gli interessi dei cittadini europei.


 

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