Author: Annalisa Trabbia
Committee: Agricultural and environmental frauds Committee
Date: 18/02/2025

In Bulgaria è emerso un nuovo caso di frode legato all’utilizzo dei fondi europei.

Due dirigenti di un’azienda locale sono stati incriminati dalla Procura Europea (EPPO), accusati di aver truccato le carte per ottenere un appalto da 3,46 milioni di euro, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dal governo bulgaro.

Il progetto prevedeva la costruzione di due impianti di trattamento dei rifiuti ad Asenovgrad: uno per i rifiuti verdi e biodegradabili e l’altro per il trattamento preliminare dei rifiuti domestici misti. L’obiettivo sarebbe stato quello migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere pratiche più sostenibili, in linea con le direttive europee. Secondo EPPO, però, i dirigenti avrebbero falsificato le credenziali di un membro del team di progetto, dichiarando un’esperienza professionale che in realtà non esisteva. In questo modo sono riusciti a ottenere un pagamento anticipato di 412.000 euro, coperta in parte dai fondi europei e in parte da quelli nazionali.

La frode è stata scoperta nel 2023 durante un controllo dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo “Ambiente”, che ha riscontrato irregolarità e ha segnalato immediatamente la situazione all’EPPO. Successivamente sono partite le indagini che hanno portato, nell’aprile dello stesso anno, alla rescissione del contratto e al rimborso di quasi tutta la somma ricevuta in anticipo.

Ora i due dirigenti rischiano una pena che va dai due agli otto anni di carcere, secondo quanto previsto dalla legge bulgara in materia di frodi ai danni delle istituzioni pubbliche.

Le indagini sono state condotte con il supporto della Direzione Generale della Polizia Nazionale bulgara, che ha collaborato con EPPO per raccogliere le prove necessarie a portare il caso in tribunale.

In questa indagine è emersa una forte collaborazione con le autorità locali (in questo caso, la Direzione Generale della Polizia Nazionale). Questo dimostra come EPPO stia progressivamente ampliando la rete di Polizia Giudiziaria di riferimento per migliorare l’efficacia delle sue indagini.

La collaborazione questa collaborazione tra la Procura Europea e le autorità locali è un elemento chiave per rafforzare l’efficacia delle indagini sui crimini che rientrano nella sua giurisdizione, in particolare frodi finanziarie, corruzione e appropriazione indebita di fondi dell’UE.

EPPO, attiva dal 2021, ha la competenza di indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea. Tuttavia, per operare e perseguire i suoi fini con successo, ha bisogno di un’efficace rete di cooperazione con le autorità nazionali di polizia giudiziaria. L’integrazione con la Direzione Generale della Polizia Nazionale rappresenta un passo avanti nella creazione di un meccanismo investigativo più efficiente, in cui le competenze investigative e i poteri della Procura Europea si combinano con la conoscenza territoriale delle forze di polizia locali, che rimane fondamentale.

 

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